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25 aprile, da Napolitano la via della responsabilità per l’Italia

Il Capo dello Stato: “Si proceda alle riforme senza mettere in forse punti essenziali della Costituzione”. Finocchiaro: “mi auguro che anche Governo e la maggioranza vogliano finalmente ascoltare con responsabilità le sue sacrosante parole”. La destra candida Berlusconi al Quirinale, Bersani: “Ipotesi da brividi”

Discorso chiaro. Il Pdl ha tentato di strumentalizzarlo dicendo che le opposizioni dovrebbero seguirne l’insegnamento, non opponendosi così strenuamente alle riforme costituzionali. La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha però chiarito immediatamente le cose: “Oggi il Capo dello Stato ha rivolto un quanto mai opportuno monito, in una data fondamentale che ricorda le radici della nostra Repubblica, al rispetto, nel pur necessario percorso di riforme che dovrebbe accompagnare la crescita del nostro Paese, dei valori e dei principi che sono alla base della nostra Costituzione. E’ un monito e un appello che noi condividiamo e nel quale ci riconosciamo”. “Io mi auguro che anche il Governo e la maggioranza vogliano, finalmente e non a parole, ascoltare con responsabilità le sacrosante parole del Capo dello Stato. Il chiaro ed esplicito riferimento fatto dal Presidente alla prima parte della nostra Carta mi sembra un evidente allarme lanciato contro quei tentativi espliciti ed impliciti che da settimane cercano di forzare e stravolgere la natura e le ragioni della nostra Costituzione. Tentativi che non sono certo venuti dalle forze di opposizione ma da esponenti della maggioranza e da un governo che di fatto, ricorrendo anche a forzature legislative, non riconosce quell’esperanto democratico che è la nostra Carta costituzionale”.
A confermare la strumentalità delle posizioni della destra, ieri dal Pdl sono arrivate anche le prime esplicite proposte di candidare Berlusconi al Quirinale. «Con questa legge elettorale basta un voto in più per la Camera per avere la possibilità di eleggere il presidente della Repubblica. E credo che chi sta apprezzando adesso un`opera come quella del presidente Napolitano potrà bene immaginare, credo con un brivido, come potrebbe essere diversa la situazione, con Berlusconi al Quirinale» ha detto ieri il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, mentre partecipava a Milano al corteo per il 25 aprile. «Perché ormai è chiaro che perseguirà il massimo degli obiettivi, che il suo sogno è di una posizione di preminenza e non di equilibrio. Lo dico anche a chi ha un po` di puzza sotto il naso quando parlo di alleanze larghe per la ricostruzione». «Nella percezione dei cittadini – ha detto ancora Bersani – è molto forte la parte del messaggio di Napolitano quando dice ‘non tocchiamo i capisaldi di questa Costituzione’. La Costituzione dice cose chiare riguardo al lavoro, l’uguaglianza, l’onore nello svolgimento delle funzioni pubbliche. Questi pilastri non possono essere picconati. Questo è il sentimento prevalente in questo 25 aprile, un sentimento di democrazia».

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