Si avvicinano le elezioni amministrative che a fine maggio porteranno al rinnovo di 36 Consigli comunali di Comuni reggiani. Il Partito Democratico di Reggio Emilia, i suoi candidati sindaci e i segretari del territorio provinciale, si sono ritrovati oggi alla Corte Ospitale di Rubiera per presentare il programma elettorale per battere la crisi. Crescita, investimento e un ripensamento della commistione pubblico privato sono le basi di questo progetto di governo per le comunità reggiane articolato su sei pilastri e battezzato Progetto 2020.
sono stati illustrati, punto per punto, dall’Esecutivo provinciale Pd. “Diamo vita a una primavera delle idee – ha detto il segretario provinciale Andrea Costa – Questa sia la nostra cifra stilistica. Non scendiamo nel dibattito fatto di polemica. Siamo alternativi anche in questo, perché abbiamo molte frecce nel nostro arco. A partire dai punti strategici presentati oggi ogni candidato sindaco svilupperà un proprio piano d’azione capace di coinvolgere tutte le energie migliori delle nostre comunità nella gestione delle amministrazioni locali, facendo rete tra istituzioni, imprenditori, operatori economici e il vasto mondo delle associazioni”.
La responsabile Ambiente Pd Tania Tellini, sostenuta da Alessandro Bratti e Mirko Tutino, ha proposto 9 marcatori da inserire nei programmi elettorali per le amministrative del 2014. Acqua pubblica, Rifiuti, Suolo, Rigenerazione urbana, Aria, Ambiente e territorio partecipati, Aree protette e parchi, Energia e Agricoltura. Questi i “paletti” ambientali del Pd, dove si sollecita una conclusione rapida per il percorso di scorporo del Servizio Idrico Integrato verso la definizione di una società a totale capitale pubblico. Sul tema rifiuti, il Pd insiste sull’attuazione del piano d’ambito provinciale per garantire tempi certi alla realizzazione degli impianti previsti.
Il tema del riordino istituzionale è stato affidato a Giammaria Manghi: “A partire dallo schema che attualmente vede 7 unioni costituite più quella montana e due processi di fusione in corso, due sono gli obiettivi di fondo – spiega Manghi – rafforzare le unioni esistenti e intraprendere, creando in modo opportuno le condizioni, i processi di fusione. Questo perché è essenziale ragionare nell’ottica dell’area vasta, ma anche perché le unificazioni garantiscono maggiori livelli di qualità dei servizi erogati. Inoltre la razionalizzazione economica che ne discende genera una evidente compressione della spesa e infine, questo percorso è in linea dal punti di vista normativo con i contenuti del Ddl Delrio che evocano fusioni e unioni come parte integrante del riordino istituzionale. Centrale anche il tema dei Diritti. Claudia Aguzzoli su questo ha detto: “E’ indispensabile ascoltare e interpretare l’esigenza di cambiamento che la società pone riguardo le pari opportunità che devono diventare prioritarie nelle scelte. Occorre quindi provocare il cambiamento culturale, attraverso politiche integrate. Promuovere l’obiettivo della rappresentanza paritaria, all’interno dei consigli comunali e degli organi di governo locali e agevolare l’accesso al mondo del lavoro attraverso la conciliazione dei tempi”.
Giacomo Bertani, responsabile Pd Economia e lavoro nel suo intervento ha sottolineato il ruolo che gli amministratori locali possono giocare per mettere in campo politiche di sviluppo economico e sostegno all’occupazione. “Come – ha detto Bertani – aumentare gli investimenti sulla conoscenza, e sul sistema formativo, lavorare per una fiscalità locale che premi la produzione e redditi medio bassi e procedere con la sburocratizzazione delle procedure amministrative. Gli amministratori del Pd – ha concluso Bertani – devono contribuire, anche a livello locale, allo sforzo di incentivazione economica che è oggi la prima priorità del paese”.
Al centro dell’intervento sul Welfare, di Andrea Bonacini dell’Esecutivo Pd e Mauro Ponzi, il rapporto tra pubblico e privato come chiave per riprogettare il welfare attraverso percorsi innovativi e più efficienti”