I circoli, intercettori indispensabili dell’umore dei cittadini (iscritti e simpatizzanti, militanti o indecisi), rilevano la necessità che il partito ascolti le loro opinioni e che queste opinioni siano tenute in maggiore considerazione nelle decisioni che il Partito prende a livello nazionale.
Ben venga quindi questa assemblea nella quale ci è data la possibilità di esprimere tutte le criticità, ma anche le potenzialità che il nostro Partito, siamo sicuri, possa esprimere.
Il mio intervento è il frutto di una discussione avvenuta, in preparazione di questa assemblea, con tutti i segretari della provincia di Reggio Emilia che mi hanno chiesto di esprimermi, così come vorrebbero che il Partito Democratico facesse, in modo diretto e chiaro.
Andrò quindi subito su alcuni punti che riteniamo vitali per il nostro partito:
- sostanziale rinnovamento della classe dirigente,
- partecipazione aperta e diretta dei cittadini nei partiti,
- chiarezza ed equilibrio nella gestione delle risorse della politica come nelle indennità delle cariche elettive
- legge elettorale
- Primarie “aperte” per i candidati parlamentari.
Occasione di partecipazione che coinvolga (di nuovo) tutti i nostri elettori e che dia loro la possibilità di scegliere i candidati “dal basso”. I Circoli dovranno potere esprimere propri candidati, previa raccolta di firme a sostegno degli stessi, rispettando, in modo disciplinato, il regolamento delle Primarie e rispondendo alle indicazioni del Codice Etico del PD riguardanti l’eleggibilità dei propri candidati. A Reggio Emilia questa scelta è già stata fatta, ma se vi sono territori nella nostra nazione che trovano difficoltà di trasparenza e chiarezza nello svolgimento delle primarie questo non ci deve fermare, ma anzi spronare a favorire azioni affinché in tutta Italia possa essere possibile attuarle. Occorre dunque sicuramente perfezionare e migliorare i meccanismi che le regolano per es. attraverso l’istituzione di un Registro degli elettori.
- Applicazione dello Statuto per il limite dei mandati in Parlamento
Con il rispetto rigoroso, da questo turno elettorale, dello statuto (art.22-2) che dispone la non eleggibilità per chi ha già ricoperto tale carica per la durata di tre mandati.
Riteniamo però che il Pd debba avere l’ambizione di superare il limite del mandato e debba favorire il rinnovo della classe dirigente, selezionata con le primarie, vero e unico strumento di selezione. Questo si traduce, nella pratica, nel fatto che un nostro amministratore/parlamentare, giudicato negativamente dai nostri elettori, non solo non farà il terzo mandato, ma nemmeno il secondo e verrà sostituito.
- Ridistribuzione delle risorse tra Partito e Circoli:
Per una maggiore trasparenza del Partito, una maggiore capacità di controllo da parte degli iscritti e un maggior supporto all’iniziativa politica messa in atto dai Circoli sul territorio.
Premiare e promuovere con ogni mezzo e in tutta Italia l’autofinanziamento come pratica sana e virtuosa.
- Rinuncia ad insostenibili privilegi:
Indennità troppo elevate per parlamentari e consiglieri regionali, sovrapposizione di incarichi, termini di pensionamento contrari ad ogni principio contributivo, altri benefici messi a disposizione di chi già ha redditi più che congrui alla funzione svolta.
Chiediamo quindi al nostro partito di dimostrare maggiore forza, coraggio e uniformità nelle decisioni e nelle proposte, ma anche lungimiranza. Per questo riteniamo che si debba mettere mano subito anche ai costi, pur necessari, della politica per ridarle senso etico e rafforzare il suo grande valore di garante della democrazia. Il dimezzamento dei contributi elettorali è stato un importante primo segnale.
Chiediamo chiaramente che i compensi siano corrisposti con equilibrio, riducendo quelli troppo alti, ma riconoscendo il merito e il grande impegno di vicinanza profuso in particolare da chi opera a stretto contatto col territorio.
Un inciso vorremmo farlo riguardo la soppressione delle Circoscrizioni di decentramento amministrativo Comunale e al taglio delle indennità dei presidenti in carica. Riteniamo indispensabile ed urgente, per avere una buona amministrazione di prossimità, trovare soluzioni legislative (già con la prossima legge di Stabilità ed anche emendando il TUEL) che portino sino a fine mandato la possibilità per i presidenti in carica di lavorare nei territori in cui sono stati eletti e che ripristinino per i Comuni sopra i 100.000 abitanti l’autonomia a la facoltà di poterle istituire quali organi normativi rinnovati e aderenti alle necessità di tener viva la rappresentanza territoriale e la partecipazione.
È di primaria importanza trovare soluzioni che diano il segno di voler percorrere insieme, sullo stesso piano, il cammino verso l’uscita dalla crisi.
Pensiamo inoltre sia necessaria una vera riforma istituzionale che non comprenda solo la riduzione di qualche parlamentare, ma che riveda la stessa struttura istituzionale, per eliminare cattive prassi e lungaggini decisionali. Crediamo, in questo momento, che il semi presidenzialismo sia passibile di strumentalizzazioni, e continuiamo a sostenere con forza che il Parlamento sia il garante della rappresentanza dei cittadini. Riteniamo che sia necessario spingere verso il costante, seppur faticoso, esercizio comune di interazione tra i vari attori politici e gli amministratori a tutti i livelli.
Pur comprendendo che sarà difficile, ma non impossibile, riteniamo che sia necessario mettere a punto una nuova legge elettorale in tempo utile per le elezioni del 2013.
Pensiamo che la nuova legge elettorale possa meglio rappresentare la volontà dei cittadini e la rappresentanza dei territori con il doppio turno, con collegio uninominale, ma senza le preferenze.
La crisi che stiamo vivendo tocca la carne viva dei cittadini che spesso sono senza un lavoro
o hanno figli che non lo trovano, tocca le imprese che devono fare i conti con i mancati pagamenti e la rigidità delle banche che non concedono prestiti. Il nostro partito deve essere
la mano che trattiene queste persone dal baratro.
Temi quali l’equità fiscale e l’introduzione di una patrimoniale progressiva devono contraddistinguere la nostra proposta politica.
La buona politica può e deve farsi carico di questa enorme responsabilità, quindi se faremo bene il nostro lavoro il tempo ce ne renderà merito e per noi sarà la più grande ricompensa.
Abbiamo la consapevolezza che il tempo sia scaduto e che si debba fare qualcosa subito se non vogliamo perdere il contatto con la gente e se vogliamo essere i loro credibili interlocutori.
Abbiamo la sana presunzione che siamo noi a dover agire ora, prima che altri ci rubino il tempo, l’iniziativa e la nostra legittimità politica, attraverso una rinnovata forte spinta riformista.
Lo vogliamo dire con la voce dei reggiani e dei tanti emiliani che in questi giorni soffrono un dramma in più, ma che nonostante questo non hanno perso la voglia di fare politica e di farla nel PD.
I Segretari di Circolo della provincia di Reggio Emilia