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Il PD incontra i sindacati

Cgil, Cisl, UIl a confronto con i democratici. Bersani: “Senza lavoro non c’è ripresa”. Letta: “Il governo lavora per dividere i sindacati, il PD lavora per le convergenze, rispettando la reciproca autonomia”

Tutti i principali sindacati attorno a un tavolo per parlare di contrattazione e relazioni industriali.
Con un governo che neanche sa cos’è la politica industriale e la concertazione ci prova il Pd a ricucire gli strappi antichi e recenti all`interno dello schieramento sindacale. L`occasione, voluta e organizzata dal segretario Pier Luigi Bersani, è un seminario per discutere di «relazioni sindacali» con Cgil, Cisl, Uil su terni delicatissimi come quello dei contratti e della rappresentanza. Il Messaggero oggi scrive che è un “approccio che lascia le posizioni inalterate. «L`incontro è andato bene, ora avanti con la discussione», sintetizza al termine dell`incontro il segretario del Pd. “Andremo avanti a discutere di lavoro, c’e’ bisogno di interlocutori forti. Il Pd e’ interessato che il lavoro abbia un ruolo, altrimenti non c’e’ la ripresa, la crescita e la redistribuzione non funziona”. Parole che confermano come il cammino verso la cosiddetta unità sindacale sarà lungo e tortuoso. E comunque richiederà tanta buona volontà e un lavoro certosino, attingendo anche al patrimonio del passato. Non per niente attorno al tavolo, insieme a Bersani, Enrico Letta e Stefano Fassina, si ritrovano Camusso, Bonanni, Angeletti ma anche leader del passato come Carniti e D’Antoni, Morese, Cofferati e Epifani, e giuslavoristi come Treu ed Ichino. Tutti impegnati ad individuare possibili punti di incontro. «E` andata bene», confermano i sindacalisti. Però continuano a dividere le confederazioni e la riforma dei contratti e il sistema di rappresentanza che dovrà essere il perno delle future relazioni sindacali”.
Enrico Letta parla di “Un incontro profondo e di prospettiva . Una riunione in controtendenza rispetto al ‘cortotermismo’, male principale del nostro tempo. Ha dimostrato la differenza tra un governo che in tempo di crisi lavoro per dividere i sindacati ed il Pd che opera per capire le ragioni di divisione e le ragioni di possibili convergenze, mantenendo sempre sacro il principio della reciproca autonomia”, spiega il vicesegretario.

Oggi su Il Sole 24 Ora lungo articolo di di Fabrizio Onida richiama il piano “Industria 2015″ varato da Bersani quando era ministro: “In mezzo alle fibrillazioni giornalistiche sulla “difesa dei settori strategici” (latte e succhi di frutta?) dal conquistatore straniero, l`intervista di Emma Marcegaglia sul Sole 24 Ore sollecita un salutare ripensamento sulla politica industriale, annunciando un`assise nazionale il prossimo 7 maggio a Bergamo. Pur ricordando che «la vera politica industriale la fanno le politiche strutturali su fisco, burocrazia, liberalizzazioni» e che «anche il concetto di settore è superato», non manca di aggiungere che «la logica corretta è quella di Industria 2015: si identificano alcuni settori a grande impatto per la crescita su cui investire per creare nuovi progetti, piattaforme di ricerca».

Peccato che, mentre le riforme di fisco burocrazia e liberalizzazioni non sembrano appartenere al cuore pulsante dell`attività parlamentare, il timido investimento lentamente varato anni fa sui cinque progetti-filiera di Industria 2015 sia ormai uscito dalle priorità del Governo, depotenziato nel finanziamento pluriennale e mutilato di uno dei progetti più promettenti per le potenzialità del Paese (Scienze della vita)”.

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